domenica 6 maggio 2012

IMPREVISTI

Te ne vai a letto, come ogni sera, neanche particolarmente stanca; ti addormenti serena e poi alle 4 ti svegli semplicemente perché ti scappa pipì. Vai in bagno e poi ...... l'inferno!!! Ho perso i sensi per 15' ed Andrea, impaurito, chiama il 118 che mi porta a Careggi, al Pronto Soccorso: l'inferno nell'inferno!!! A questo punto non tanto un inferno per me, che cominciavo a riprendermi, quanto il toccare con mano la sofferenza delle persone che erano in mia "compagnia": male al cuore, male alla pancia, male in ogni posto che superava la buona volontà dei medici e delle infermiere. Un dolore che diventava mio e che mi spaventava.
Io sono stata fortunata: un dottorino giovane ma tanto comprensivo (è venuto a salutarmi prima di "smontare" ed a tranquillizzarmi) e, non per ultimo, tutti esiti favorevoli agli esami che mi hanno fatto: è stato solo uno sbalzo di pressione. Ma tutti gli altri? Ore di attesa prima di essere portati nei vari reparti di osservazione ma  soprattutto tanta solitudine: i parenti non possono stare accanto agli ammalati......  Lo capisco, se tutti avessero qualcuno accanto alla lettiga nel corridoio sarebbe un macello ma una mano che ti accarezza forse vale più di un medicinale! Ho sofferto e sto soffrendo ancora: la solitudine mi ha colpito più dello stare male.

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